Come ogni argomento “alla moda” che si rispetti, la chimica a flusso sta occupando sempre più spazio nelle pubblicazioni scientifiche. Anche la RSC segue il trend, dedicando l’ultimo numero della sua collana “Green Chemistry” proprio a questa tematica con il volume: “Flow Chemistry - Integrated Approaches for Practical Applications”, curato da edito da Santiago Lafuente Luis e Eduardo García-Verdugo Cepeda, entrambi professori dell’Università valenziana Jaume I. Il volume, in 17 capitoli, approfondisce gli aspetti più innovativi che la ricerca sulla chimica a flusso sta evidenziando, mantenendo sempre l’attenzione sulla sostenibilità dei processi descritti. La prima parte del libro è quella che si focalizza di più sugli aspetti intrinsecamente chimici della chimica a flusso. In questa sezione, gli approcci sperimentali necessari per sfruttare al massimo le specifiche caratteristiche della chimica a flusso, come ad esempio l’elevato controllo della temperatura, del tempo di reazione e del trasferimento di materia, vengono descritte in maniera dettagliata, per raggiungere risultati impensabili fino a 10 anni orsono. In tale ottica vengono quindi discussi sia settori generali, come la catalisi di processi continui (Cap. 1), la biocatalisi (Cap. 2), la chimica organometallica (Cap. 3), la fotochimica (Cap. 4) e l’elettrochimica a flusso (Cap. 5), sia ambiti più specifici come la funzionalizzazione dei legami C-H (Cap. 6). Nella sezione centrale del volume, l’enfasi si sposta sull’ampio settore dei “materiali”, sia nell’ottica di un loro processo di preparazione (vedi quindi la polimerizzazione radicalica del capitolo 7 o ionica del capitolo 8 e la preparazione dei nanomateriali del capitolo 9), sia nell’ottica più tecnologica del loro uso nei sistemi di reazione (vedi l’analisi NMR in continuo tramite micro-bobine del capitolo 10 o i sistemi di reazione a membrana del capitolo 11). Aspetti che iniziano ad evidenziare come l’ambito chimico e l’ambito tecnologico-ingegneristico tendano a sovrapporsi in un campo così multidisciplinare come la chimica a flusso. Aspetto ingegneristico che si pone in primo piano nella terza parte del volume (capitoli dal 12 al 14). Qui, gli esperti del settore introducono ed approfondiscono la progettazione, la produzione e le proprietà specifiche dei più innovativi micro-reattori oggi studiati, evidenziandone gli aspetti caratteristici, le teorie matematiche alla base delle loro performance e gli ambiti pratici dove sfruttarne a pieno gli aspetti positivi e minimizzando quelli negativi. Meno raggruppabili, ma non meno interessanti, sono gli ultimi 3 capitoli del volume, in cui vengono approfondite tematiche specifiche. Nel capitolo 15 vengono presentati gli eccellenti risultati ottenuti tramite sistemi automatici di ottimizzazione ed esecuzione di processi in continuo. Nel capitolo 16 invece viene presentato un approccio generalizzabile allo scale-up di un processo a flusso, mentre nell’ultimo capitolo, vengono declinati gli aspetti regolamentati (GMP), caratteristici del mondo farmaceutico, in relazione alle produzioni a processo in continuo. Un testo, quest’ultimo volume, che, parlando di chimica a flusso, raccoglie l’interesse di molti settori, evidenziandone l’importanza e l’interdipendenza in un ambito che solo il nome sembra definirne esattamente la natura. La “chimica a flusso”, quindi, come punto di partenza, elemento comune, utile per parlare di aspetti di reattività chimica, applicabilità industriale, tecnologia dei materiali, fisica di base ed economia di scala. Eterogeneità di argomenti che Santiago Luis e Eduardo Garcia-Verdugo, insieme agli innumerevoli co-autori coinvolti, sono riusciti a racchiudere in un volume esplicativo e al passo con le novità, che riuscirà sicuramente a dare risposte a chi cerca aggiornamenti in questo settore.